mercoledì 29 giugno 2011

quattro righe buttate lì....

non sono sparita sai, neanche ho perso la voglia di scrivere. Capirai!! ho la cartella degli appunti del mio cellulare stracolma!! E' che lavoro e sono stanca, studio pure e non ne posso più. Ho mille problemi, la salute che non c'è e trascuro tutto, anche te che mi sei stato vicino per tutto un inverno. Incolpavo tanto lui e poi, io stessa, trascuro qualcosa. Ma l'estate va così, un blog vuoto o poche parole confusionarie. Tanto mi leggi solo te, scrivo per me e leggi te. Capita! Beh di sicuro te avrai le mie parole, i miei testi scritti per i vari concorsi, l'attesa di una risposta e tanta, tanta tristezza; io in cambio ho silenzio, una pagina bianca con la quale sfogarmi e tanta, tanta amarezza da tirare fuori...e va bene così. Ok, basta con 'sta paranoia (Fibra scusa per averti citato!!). Chiudo. Scusa del mio 'sparire improvviso'. A presto salvezza, alla fine dell'estate, purezza. 

giovedì 23 giugno 2011

lui: il mio migliore amico...

è il fratello che non hai, il ragazzo uguale che desideri, l'ancora di salvezza tua, l'amico che non si vede ma c'è, ti chiama se riattacchi, ti fa sorridere se incavolata, ha una mano tesa ed il cuore socchiuso. E' colui che vive di riflesso tuo, ha sguardi solo tuoi e parole dette piano piano. E' colui che c'è incondizionatamente, anche quando il mondo sembra cambiare rotazione, quello che ti vuole bene anche se ha il cuore pestato e fatica a dimostrartelo, le sere d'estate al telefono, le notti d'inverno con la buonanotte, i giorni insieme a studiare, i pomeriggi al mare, la passione sua che diventa tua e l'essere lunatica che calma lui. E' un abbraccio sicuro, una parola d'amore, un soprannome scherzoso, le verifighe insieme, un post per lui, una lacrima per me, un sorriso per tutti e due. E' un amore fedele, un'amicizia unica, un riempirsi il cuore a vicenda, l'animo mio suo ed il suo mio. E' una lite d'invidia, segreti sussurrati, novità strillate, gioia mia, felicità sua, tristezza di nessuno. E' un debito verso chi te lo ha fatto conoscere, un amore finito male, uno sguardo per capirsi, le cavolate fatte insieme, gli stessi amici, una collana, una storia, Diego, Stella e Star Light. E' una vita da passare insieme, coprire il sole quando lo ferisce, prendermi una stella quando sono triste, comprendere i silenzi, ricoprirci di insulti e stringerci per mano ancora più forte. E' un pazzo da legare, un maltrattarsi per giocare, grattini per renderlo felice, giocare a carte studiando, l'ultimo giorno di scuola, il 23 luglio, il 23 ottobre e l'ascendente capricorno. E' una coincidenza fatale, giustizia divina ed ananke. E' il Classico di Terracina, una bocciatura decisiva, l'estate per riparare, una chiamata e scappo, un fischio e ti raggiungo, io sto male e te mi curi. E' una lacrima raccolta di sicuro, una carezza sincera, cuore puro, colore rosso, metà io, metà tu e formiamo noi. 
E' il mio migliore amico, colui che non lascerò mai e mai vorrei perdere.

son chi sono e non chi credono che io sia...

non scrivo più per abitudine, ma solo per bisogno. Non ho nessuno che si prenda cura si me e soffro troppo. Sono piena di sconcerto, tristezza e rabbia che tengo per me infondo a nessuno interessa ciò che provo perchè sorrido e per loro sono viva. Ma si sbagliano: sopravvivo solo. Devo trovare un modo per uscire da questa gabbia che mi affligge per spiegare le ali ed andare via il più lontano possibile. Non voglio più nessuno vicino, anche l'ossigeno un giorno mi tradirà. Sono stanca d'esser succube di qualcosa che poi esiste solo nella mia immaginazione, stanca di essere sempre la buona samaritana che riceve pugnalate, stanca d'esser la figlia perfetta che infondo non sono. Sono chi so io, quella che ama le parole di notte, gli occhi chiusi, l'inchiostro blu, i libri mai letti per far volume, il fratello desiderato, le domeniche per dormire, i brividi,  le parole inventate, le frasi sottolineate, l'italiano perfetto, la parte fissa, un sorriso per tutti, le medicine, il buon viso a cattivo gioco, il mare d'inverno, la mano tesa, l'amico del cuore, il cuscino bagnato, l'anello del nonno, i ragazzi fantasmi, le charms al limone, i discorsi preparati e gli occhi indefiniti. Sono la parte opposta dello specchio, quella nera che non riflette, ma scruta gli altri anticipando le mosse future. Forse è questo che mi penalizza, mi caratterizza però ed unicizza anche. Son chi sono e non chi credono che io sia. Rischierei d'essere Pirandelliana, ma infondo lui di come girasse il mondo c'aveva capito tutto... l'animo umano ha troppi angoli nascosti e poche capacità di trasmettere sentimenti puri e veri. Ecco perchè ho deciso di farla finita col sentimentalismo...

primevo mio...

e non rinnego nulla si quello che abbiamo fatto e neanche 'sto silenzio mi intimorisce mi fa solo rabbia. Rabbia per quelle parole sospirate, quei baci nascosti, quelle carezze troppo intime che ti portavano in un mondo idilliaco, ma non ne provo neanche un po verso te: primevo mio. Se c'era una stupida la identifichi in colei che sta scrivendo e che ti dipinse giocando con le parole proprio come te le avevi insegnato. Ed ha imparato subito l'arte, ma subito si è anche innamorata, illusa ed intimorita. Il sommo maestro eri te, cospargevi ogni suo antro di corpo con il tuo sapere e ti complimentavi con lei che, timidamente, metteva in pratica l'appreso. Ora c'è solo sconcerto in quel cuore che batte sempre più lento ed in quegli occhi sempre meno verdi. L'avevi innalzata fino a farle abbracciare la felicità per poi scaraventarla nell'amarezza più cupa. Avrai rimorsi e rimpianti più del dovuto perchè lei era pura e non hai saputo coglierne il candore, la vedrai sorridere con i tuoi occhi e capirai che non sarà per te, scorgerà mani più affascinanti ma non saranno le tue. E riderà, prima o poi sorriderà di nuovo dopo questa tempesta emozionale, ma non dovevi trattarla così, non lei, non lo meritava... ora le rimarranno i graffi, gli spacchi ed il sangue tuo: nulla di quella felicità perversa che era solo vostra.

lunedì 20 giugno 2011



Jacob: Avere l'imprinting con una persona significa che dal momento in cui la vedi ogni cosa cambia, tutto ad un tratto non è più la gravità che ti tiene attaccato al pianeta, è lei, nient'altro ha importanza, per lei faresti qualunque cosa, sei disposto ad essere qualunque cosa.
Bella: Da come parli sembra che tu l'abbia provato. Hai mai avuto l'imprinting con qualcuno?
Jacob: Lo sapresti se fosse così...
Bella: Perciò per adesso sei ancora tu...
Jacob: E tu sei ancora tu...

_ Eclipse _

non è una ricorrenza, è un amore che o ce l'hai o non potrai mai averlo...

...mi son svegliata con i fuochi d'artificio questa mattina: 2o giugno 2o11. Santa Maria della Sorresca nella testa, la sua canzone canticchiata in testa a memoria ed un segno della croce che ti parte spontaneo dal profondo cuore. Gesti naturali da quando ho messo piede, diciassette anni fa, nel mio Paese natio: San Felice Circeo. Fisso lo sguardo sul soffitto, il rumore assordante come sottofondo ad i miei pensieri. Immediatamente sono tornata sulle ginocchia di nonno ascoltando con un viso imbambolato la storia di quella Madonnina che al Circeo proprio non ci voleva stare, alle processioni viste, a tutte quelle persone accorse da ogni parte per onorarla come se poi, dopo una visita al suo Santuario, il cuore gli sorridesse da solo. Non la capivo l'armonia e l'andare affannato loro, quella voglia insolita di camminare e di cantare a squarcia-gola una canzone chierica, la lunga attesa ed un segno della croce, mille baci ed un offerta continua di tutti. Non l'h capito fin quando non l'ho fatta con le mie gambe, fin quando non mi sono calata in quella processione che ti riempe l'anima d'amore, ti fa venire i brividi e ti pervade per giorni. Oggi m'è successa la stessa cosa vivendola, purtroppo da fuori. Sto male, mi piangeva il cuore a non poterla accompagnare in grazia, ma non potevo farcela. 'Sta malattia mi logora sempre di più. Eppure sono andata a vederla, non potevo mancare. Ero lì, in prima fila, quando il suo Stendardo, le sue fiaccole e la sua statua mi sono passate davanti per raggiungere il Lago di Paola. Ero lì ed i brividi mi son venuti lo stesso. Un pensiero poi è volato al passato in ricordo di nonno che me la fece conoscere, zio che ci aspettava alla stradina a sinistra mangiando ciliegie ogni anno lì, nello stesso luogo e allo stesso orario, a nonna che si commuoveva come una bambina quando la vedeva passare e mi faceva fare il segno della croce, ad i miei cugini che piangevano come disperati perchè impauriti ed infine a lui, a Gianluca, che l'ho conosciuto da poco, ma è un angelo (al quale non smetterò mai di dire 'grazie'). Condivide anche lui lo stesso amore forte ed implacabile che provo io e mi è venuto in mente per tutta la durata della processione...quanto mi sarebbe piaciuto onorarla, ma non potevo. Non ne ho le forze. Eppure l'ho vista...anche oggi, come tutti gli anni, era bellissima... Non è una ricorrenza questa, quella di contare i giorni che ti separano da lei; non è una festa, quella di farsi km di strada per lei, non è gioia di stare con i tuoi amici quella di accompagnarla nel suo regno, è amore: o ce l'hai o non te lo crei. Le emozioni non sono fatte per tutti, chi le prova è un suo vero fedele ed è di questi il grido 'EVVIVA MARIA!!'

says goodbye to my heart. He's sick and tired.

basta è. Ora lo dico ed ora lo faccio. Chiudo sto cazzo di cuore e non lo apro più. Possa scendere sulla terra anche l'angelo più bello, ma di me avrà solo e soltanto uno sguardo di ghiaccio e parole d'acido. Non ne posso più di versare litri di lacrime che poi devo asciugare sempre da sola, di essere schiava del mio cuore perchè lui si invaghisce di qualcuno ed io devo amarlo per forza, di trovarmi davanti sempre e costantemente quello sbagliata, di ripagare anni la felicità di tre giorni. Non sono un arbusto, non sono un sasso: sono una donna, ragazza, anzi una bambina. Sì, una neonata direi, perchè mi lascio ancora commuovere dai film d'amore e dai cartoni della Walth disney. Mi resta bene però, forse solo soffrendo capirò che affianco a me c'è il nulla e che solo quello mi sta bene, nessuno me lo ruberà perchè non si vede e non ne provano invidia. Ho 17 anni e si vedono tutti. Mi sa che alla fine hai ragione pure te. Che sei entrato portando felicità ed uscito con delle ferite che ancora mi bruciano da 'sto cuore che mi pare una puttana. E' di tutti oh, tutti ne conoscono la password. E che la cambio a fare! E' lui che la suggerisce al primo che gli capita vicino 'ehi mi fai soffrire un po?? Dai ti prego! basta che le dici così e ti cade ai piedi' e così succede. Fottutissimo lui, anzi fottuta io. E pure stupida, stronza, menefreghista ed ignorante. L'amore. Sia maledetto il primo uomo che ha pronunciato questa parola. Anche se di sicuro sarà stata una donna ad affibbiare tutti quei significati a cinque lettere. Figurati se sia stato un ragazzo, quelli sanno solo dire 'io , te sesso' siamo noi le poetiche, quelle che creano castelli con il polline dei pioppi per poi rimanerci male quando la brezza estiva lo devasta... Io mi son scocciata, non so voi. Mi devo imporre questa cosa. Fosse l'ultima che faccio. Userò la stessa tecnica con la quale mi ricordo di prendere le mille pasticche giornaliere: un bel pallino sulla mano. Però che iniziale ci metto?? la 'A' di 'amore' mi ricorda lui, la 'M' di 'male' ancora peggio! la 'L' di love, per fare i romantici, mi ricorda il mio ex, la 'C' di cuore mi ricorda 'casa'...boh una palla mi basterà, al massimo (nonononononononono al minimo) mi disegno un cuore, tanto quello mio non ce l'ho più, distrutto in mille pezzi. Uno finto mi farà pensare a com'era quando ero piccola, inutile e messa da parte da tutti.

cuore...chiuditi e grazie. Ciao.

e che cazzo, sono stata una stupida. Un altra volta, dio. Ci sono ricascata con tutti e due i piedi, gli unici neuroni liberi e tutti i panni. Mi sto mangiando le braccia, le mani oramai le ho già finite. Come?? Vorrei sapere come cazzo mi sono fidata di te mandando tutto all'aria e donandoti me stessa al mille percento. Che rabbia. E poi chi è che ci ha rimesso? Io, ho perso la cosa più importante e di valore che avevo...ma come ho fatto. Mi hai 'sedotta con la tua furbizia' e fatta innamorare nel giro di un giorno ed ora sono nella merda più puzzolente. Non mi fai schifo, ma pena. Pena perchè hai bisogno di illudere le persone, ferirle e trattarle come oggetti solo per ottenere la tua felicità. Vorrei essermi sbagliata, non comprendere queste parole che sono come acido sulle mie ferite, avere il tuo sguardo e le tue mani addosso perchè inizio a sentir freddo anche se fuori è giugno, tenere il tuo profumo come aceto per riprendermi dagli svenimenti d'amore. Cosa? Cos'hai fatto tu a questo cuore che dio mio, una volta per tutte, devo rinchiudere in una gabbia per sempre? Gli hai fatto male sai...un male terribile, come le spine delle rose con le quali, la rondine di Pascoli, si ferì le ali. Ed è inutile adesso sprecare lacrime di rabbia e pugni di pentimento. Se c'è una stupida ed una che non c'ha mai capito nulla sono sempre e solo io. Punto. Dovevo capirlo fin da subito che era una bella, grande, grossa, enorme ed insormontabile chimera mia. Stupida bambina che crede ancora nell'amore sono....ti resta bene scema. Che ti valga da lezione.

domenica 19 giugno 2011

dimenticare e vivere...

a volte si ha il bisogno di dimenticare delle cose per ricordarne altre senza farsi del male. Dobbiamo dimenticare il descrivere l'amore come qualcosa di assurdamente sbagliato, l'associarlo alla maggior parte delle cicatrici che giorno dopo giorno si accumulano sulle spalle, l'inserirlo nelle notti insonni che come uniche compagne di viaggio avevano le lacrime, dobbiamo dimenticarci dell'amore come l'unico sentimento che non smetterà mai di causarci danni per far sì che quando inizieremo ad innamorarci davvero, ad essere ricambiati e incredibilmente felici, il ricordo di un amore passato non frantumi tutto in un batter d'occhio. Dobbiamo dimenticare quei maledetti abbracci che abbiamo ricevuto nel bel mezzo di un periodo che "bello" non si poteva descrivere, di quegli abbracci che, anche se abbiamo accolto a braccia aperte, hanno fatto male. Dobbiamo dimenticare gli abbracci da cui non ci si voleva staccare più, dove ci si sentiva a casa anche quando "essere a casa" era una meta impossibile. Dobbiamo dimenticarci di tutto questo per essere sicuri che quando i sorrisi verranno ad abbracciarci non ci troveremo nella medesima situazione, abituati ad affezionarsi in fretta alle cose e poi a soffrire ritrovandosi soli. Dobbiamo dimenticare quella patetica distanza che ci crea muri invisibile lungo il nostro percorso, dei giorni persi a piangere per qualcuno che si trovava al di là dei chilometri che potevamo percorrere. Dobbiamo toglierci dalla testa il pensiero che la distanza può separare due persone, la distanza è solo lo spazio che risulta esserci fra due corpi, non fra due cuori. A volte bisogna dimenticare di soffrire per sorridere ricordando dei momenti che, seppur passati, continueranno a far male.

parole nostre...

Troverò un modo adeguato per dirti tutto quello che sei per me, cosa rappresenti e tutto ciò che mi trasmetti. Vorrei saperti dire come mi sono innamorata per farti notare quanto sia stato meraviglioso e vorrei saperti dire come, nello stesso tempo, io non me ne sia mai resa conto. E' stato come ritrovarmi all'improvviso sulle tue spalle. Sai, fino ad allora vedevo tutto dalla solita altezza, i miei occhi erano fissi ad un dato panorama, non potevo andare oltre le spalle della gente. Non vedevo nemmeno i volti. Non guardavo; non osservavo. Era tutto statico, grigio e ripetitivo; mi sforzavo, sai, ad alzare lo sguardo eppure non ci riuscivo, allora guardavo a terra: sapevo tutto ciò che stava alla base delle cose. Sapevo tutto cioè che ci rendeva umani, il dolore, la sofferenza, la solitudine, la paura. Ero fissa lì dove non arrivava il sole ma la prendevo positivamente, pensavo: "Non ha importanza anche se non è appagante, è comunque la realtà, son comunque le fondamenta di tutti noi". Invece mi sbagliavo, tutto di un tratto mi hai preso tra le braccia, da dietro, mi hai tirata sù sulle tue spalle e mi ci hai fatta sedere. Dapprima era terrorizzata da quell'altezza mai vista, da quella precarietà su cui ero seduta, tremavo e il più piccolo sbilanciamento mi avrebbe fatta cadere ancora più giù rispetto al mio punto di partenza. E per darti un bacio sulla fronte ero continuamente costretta a sbilanciarmi. Poi ho visto che anche muovendomi, saltando e ballando su di te che mi reggevi non era poi così pericoloso, tu eri pronto, tu, amore mio, ti muovevi con me e facevi contrappeso; facevi tornare tutto al solito stato di equilibrio. A quel punto ho capito, ho assunto consapevolezza di noi ed ho alzato lo sguardo, guardavo fiera il sole e sorridevo al cielo mentre ero innamorata. Mentre sono innamorata. Mentre ti amo, amore, guardo orgogliosa il cielo. 

giovedì 16 giugno 2011



come glielo dici , a una donna cosi', che tu vorresti salvarti, e ancora di piu' vorresti salvare lei con te, e non fare altro che salvarla, e salvarti, tutta una vita, ma non si puo' ognuno ha il suo viaggio, da fare,e tra le braccia di una donna si finisce facendo strade contorte, che neanche tanto capisci tu, e al momento buono non le puoi raccontare, non hai le parole per farlo, parole che ci stiano bene, li', tra quei baci e sulla pelle, parole giuste, non ce n'é, hai un bel cercarle in quel che sei e in quel che hai sentito, non le trovi, hanno sempre una musica sbagliata, é la musica che gli manca, li', tra quei baci e sulla pelle, é una questione di musica.
Come glielo dici, a un uomo cosi', che adesso sono io che voglio insegnargli una cosa e tra le carezze voglio fargli capire che il destino non é una catena ma un volo, e se solo ancora avesse voglia davvero di vivere lo potrebbe fare, e se solo avesse voglia davvero di me potrebbe riavere mille notti come questa invece di quell'unica, orribile, a cui va incontro, solo perché lei lo aspetta, la notte orrenda, e da anni lo chiama.Come glielo dici, a un uomo cosi', che ti sta perdendo?
E' la musica che é difficile, questa é la verità, é la musica che é difficile da trovare,  per dirselo, li' cosi' vicini, la musica e i gesti, ,per sciogliere la pena, quendo proprio non c'é piu' nulla da fare, la musica giusta perché sia una danza, in qualche modo, e non uno strappo quell'andarsene, quello scivolare via, verso la vita e lontano alla vita, strano pendolo dell'anima, salvifico e assassino, a saperlo danzare farebbe meno male, e per questo gli amanti, tutti, cercano quella musica,in quel momento, dentro le parole,sulla polvere dei gesti,e sanno che,ad averne il coraggio,solo il silenzio lo sarebbe, musica , esatta musica, un largo silenzio amoroso, radura del commiato e stanco lago che infine cola nel palmo di una piccola melodia, imparata da sempre da cantare sottovoce
Addio.Una melodia da nulla.

_ Oceano Mare; Alessandro Baricco _


I poeti lavorano di notte

quando il tempo non urge su di loro,

quando tace il rumore della folla

e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio

come falchi notturni od usignoli

dal dolcissimo canto

e temono di offendere iddio

ma i poeti nel loro silenzio

fanno ben più rumore

di una dorata cupola di stelle.

_ I poeti; Alda Merini _

mine...

ricordami la strada più veloce per la tua bocca, il numero di telefono per i tuoi drammi e l'indirizzo di posta elettronica dei miei pensieri. Insegnami un attimo a respirare, non dico volare. Al massimo a galleggiare. A brillare non ci riesco, fallo per me. Datti pace, dammi pace: diamocela. Ti ricordi i nostri discorsi alle 2 di notte, che la mattina dopo non facevamo in tempo ad aprire gli occhi che già eravamo di nuovo a parlare? I progetti a lunga scadenza, sogni troppo grandi che sono andati ad allargare il buco nell'ozono. I biglietti non rimborsabili strappati e ricordi gli abbracci virtuali e gli schiaffi morali? Le dediche delle nostre parole migliori per metterci sopra il copyright. Ricordo pure le dichiarazioni d'amore universali, quasi banali ma che avevano un senso unico. nostro. sapore nostro, occhi e labbra nostre e il mondo nostro. Sentirsi come Messner sull'Everest senza ossigeno e senza le mie vertigini. Poi la valanga, la frana. Terremoti che allontano i poli e scombussolano le maree. I piccioni viaggiatori che si perdono e non consegnano le lettere, le guerre perse. Io che vado via sbattendo la porta, te che mi rincorri e urli che l'amore non va via. via non c'andrà, ma guarda come va bene a 'fanculo. fotografare le macerie dei nostri castelli, le stelle suicide che fanno da meteoriti scarichi. impiccarsi a letto e svegliarsi morti dentro, non svegliarsi proprio e perdere giorni di scuola, poi anni. correre e correre, senz'arrivare. I ponti tra di noi gli ho fatti crollare col tritolo, per poi ricostruirli e riabbatterli ancora perchè la testa ed il cuore d'accordo non c'andranno mai, come noi due. Perchè non puoi dimenticare quel che t'ha ferito ed il perdono non è mai completo, mai effettivamente vero. Prenderò in ostaggio qualche raggio solare e lo monterò come luce alternativa in camera, giusto per ricreare il calore delle nostre collisioni tra le coperte e risparmiare un pò sulla bolletta. io che sto diventando meteoropatico come te, le mie parole sempre più Matteropatiche. Mine anti-uomo che fanno saltare i rapporti più fragili che non hanno nemmeno il tempo di nascere per colpa di stupidi fattori psicologici. E andrò a letto con cento, mille, ragazzi che avranno il tuo odore ed il tuo sapore e ad ognuna dirò bugie diverse per ammazzarti da lontano, bombardandoti il silenzio con il pensiero. Un giorno riuscirò a mentire anche a me stessa e a dimenticarmi che ti amo. Nel frattempo mi limito ad osservare il mondo dall'angolo più scuro della tua anima, pacificamente presente. 

ricord.AMI...

Mi fai impazzire quando sorridi con gli occhi spalancati, quando ti mordi il labbro inferiore guardandomi la mattina con solo il tuo profumo addosso, le tue fossette ai lati della bocca che prendono forma come a dirmi che sei felice, o quando cerchi disperatamente di ricordare tutti i tuoi appuntamenti a memoria e fai quella smorfia strana. E quando mangi il cornetto  che non sei capace di tenerlo in mano e apri un scontro armato con la marmellata all'albicocca, il solito letto disfatto e i tuoi appunti scritti sulla tua lavagnetta. Oppure quando ti arrabbi e ti si gonfia la vena sul collo, stringi le mani e mi fissi, schivi il mio estro ed io vorrei baciarti, anche se litighiamo, e sei bellissimo alla luce del sole di prima mattina, con l'unico raggio che passa dalla finestra e ci ricorda che è ora di scappare, di tornare a vivere in stanze separate. Mi perdo certe volte nei tuoi gesti quando parli e stoni, la tua voce bassa appena mattina, le tue occhiaie che non racconti mai a nessuno, mi dai alla testa quando vorresti baciarmi a pochi respiri dalle mie labbra, quando sei in imbarazzo e ti mordi il labbro, o soltanto sentire i tuoi passi la sera sul pavimento con la sicurezza di trovarti là domattina, in qualche stanza della casa. Quando ti porti addosso quell'odore di  carta ed inchiostro, la tua forma sul cuscino, quando non ti togli le scarpe appena torni a casa e lasci dietro l'ombra dei tuoi passi come a dire 'Vienimi a prendere e portami via', i tuoi capelli ribelli e le tue braccia lunghe, le tue labbra scure, i tuoi occhi lunatici. Quando ti metti a cantare le canzoni dei cartoni animati subito dopo aver preso a pugni il muro, e mi guardi chiedendomi senza parlare di venirti ad abbracciare, e poi non mi stringi, tu fai sempre quello forte, mi fai impazzire sai di te questa cassaforte dentro la quale ti sei rinchiuso (mio tesoro). C'è che ci sono certe volte, in certi posti, con certi gesti che fai, che mi ricordano di sorridere. 

guardami negl'occhi...ora sto per dirti che...

e poi non sono capace d'essere amica alle persone: io me ne innamoro. Mi innamoro di lui, mi innamoro di te e di quando mi fai ridere, mi innamoro del mio profumo sul cuscino e dei soprannomi buffi che mi dai, di tutte le volte che mi vien voglia d’abbracciarti e tu non ci sei. Tu, invece mi ricordi tutte le cose belle, ci credi? Il mio sorriso accennato, la mia risata che non finisce mai, delle dita così intrecciate da non far passare nulla fra di noi, di quando ti dico che tutte ti vorrebbero e neghi. Ed è strano, perchè a volte è difficile trovare le parole per dire qualcosa, perchè credo che alcune cose si possano soltanto vivere, eppure oggi io le ho trovate, per dirti che io in quegl’occhi ci vivrei. Te mi fai ricordare a volte d’esser viva, come quando fai il resoconto della tua vita e metti sul pavimento un collage di facce, posti e colori, li guardi e tiri le somme e senti una scossa lungo la schiena pensando quanta gente è andata e venuta dalle pagine della tua piccola agenda rossa. Potessi ti regalerei parole più belle di una stupida scommessa a chi riesce ad essere realmente dolce, potessi ti regalerei anche tutte le mie cinque dita, per vedere se la mia mano non è poi così piccola da non stare bene nella tua. Potessi farei un sacco di cose, come cambiare questo condizionale. Momenti in cui capisci che certe persone è bene tenersele strette, prenderle per la mano e stare vicini sino a non riuscire a respirare. Hai loro che vivi a fare? Capisci che con certe persone, parlare della tua vita è come fare una passeggiata nel passato, mano nella mano, seguendo l’uno gli occhi dell’altro. E per quanto ti piaccia l’amore, potessi ti prenderei, t’abbraccerei senza pensarci troppo e ti farei perdere l’equilibrio dicendoti: ti amo. ti odio. Ehi, guardami...

un cappuccino

Potrei anche pensare di imparare a cucinare per te, a dipingere o a disegnare, a scrivere o a far la lavatrice, ad ascoltare la tua musica preferita, trovare un nome al tuo gatto e farmi i capelli rosso-peccato, potrei iniziare a parlare uno spagnolo decente e riempire il frigo di thè alla pesca, riordinare i tuoi vestiti e comprare delle ciliegie tutte le sere per coccolarci meglio a letto. Scegli me, sceglimi quando ti dico che 'io ci tengo a te' , sceglimi anche se sono una frana e metto sempre tutto in disordine, se la sera mi addormento mentre mi parli, se ho i capelli ribelli di prima mattina e il vizio di mangiucchiarmi le unghie. Potrei imparare a cantare per svegliarti la mattina con 2 baci 1 carezza e 7 sorrisi, potrei aspettarti per ore tornare  a casa solo per sfiorare i ricci, ridisegnarne i contorni, e tenerti stetto tutta la notte con il mondo tra le braccia. Mi fa rabbia a volte sentirmi bella (grazie a te) e non potertelo far vedere, sentirmi quella Potrei portarti nel mio paese e farti vedere quanto possa essere assurda, coinvolgente e favolosa la voce di Tiziano Ferro alle sei di sera, sulla spiaggia con una birra al profumo di salsedine, potrei spogliarti di ogni insicurezza e coprirti solo delle mie braccia e dell'assolo di chitarra, del mio lucidalabbra, del mio amore incondizionato. E siamo schifosamente attratti io e te, non so ancora cosa stiamo aspettando, cosa ti serve ancora per capire che sei quello giusto per me. Scegli me, non adesso, e se serve allora dillo sottovoce, sussurramelo sulle labbra, se credi che niente e nessuno sia ancora pronto allora dimmelo sottovoce di notte quando le luci sono spente, quando tutto dorme ed io non riesco a vedere altro che i tuoi occhi brillare, la tua risata nel buio perchè non ti va di dormire, perchè preferisci parlare guardando il soffitto del nostro futuro incasinato, fatto di latte e cereali a pranzo e a cena, fatto di magliette sporche a tappezzare il pavimento. Potrei per te cambiarmi i connotati o essere me stessa, potrei cambiare nome e scappare con te a Madrid, potrei realizzare anche i miei sogni più impensabili, come quello di star con te. Giusta e non riuscirtelo a dimostrare. Potremo essere come latte e caffe: un cappuccino... 

resoconto di un amore...

ti lascio i miei libri con le sottolineature nelle parti più belle, ti lascio i cd e la maglietta rossa dell'ultima volta. Ti lascio i miei disegni in cui cercavo di tracciare i soggetti che più ti assomigliassero, i miei jeans preferiti e la mia moleskine dalla copertina nera, ti lascio le mie stanze vuote e il mio cuscino, c'è ancora il mio profumo. Promettimi che ti ricorderai di me, una notte d'agosto alle 2:00 del mattino, che sentirai caldo e chiuderai gli occhi per perderti nel mio abbraccio, promettimi che quando ti sentirai cadere, toccare il fondo penserai alla mia risata buffa, alle mie smorfie che tanto ti piacciono, promettimi che quando sarai felice mi dedicherai anche soltanto un sorriso, che penserai a quanto posso esser bella senza trucco e la tua maglia bianca addosso. Ti lascio la mia penna con dentro il sole, quella brillantinata per segnare sul calendario i giorni che ci dividono, per ricordarti di me nei nostri giorni bui, nei nostri giorni neri, ti lascio il mio ipod che ormai sembra appartenerti tanto ogni canzone mi parli di te, ti lascio le nostre promesse chiuse bene nello scrigno, tieni tu la chiave, appesa al collo, ti lascio quel video tuo che quando vedo sorrido col cuore, così quando ti manco sono là con te a parlarti di qualche stronzata, imparalo, consumalo, premi play e riguardalo, ancora e ancora. Promettimi che ti ricorderai dei mesi, del tempo che non c'è mai bastato, dei nostri ti voglio bene sottovoce, del nostro stare bene senza dircelo mai, delle tue (non) scelte difficili che fanno male ad entrambi, della mia voce che non son sicura ti piaccia, ma che ultimamente ho provato a farti sentire più volte, manco sapessi di dover andar via. Ti lascio tutte le parole che t'ho scritto, detto, urlato, sussurrato, dedicato fino ad oggi, così quando ti va mi pensi, te le rileggi e magari vedrai saremo più vicini, ti lascio le mie parolacce che si sa non sono mai stata una principessa e gli occhi spenti per tutte le volte che mi mancherai, ti lascio le fotografie che hai scattato fino ad ora, i ritagli di giornale, i nostri ritratti che ho nel diario e il mio rossetto rosso per tutti i baci che avrei voluto darti. Promettimi che non ti dimenticherai di me, della mia voce e dei miei occhi, del mio sbattere la porta e buttare i vestiti a terra, delle mie paranoie, dei miei diciassette anni, delle mia insicurezza che tanto ti attraeva e di quel modo buffo mio di fare...promettimi non ti dimenticherai di noi.

sabato 11 giugno 2011

secondo concorso...pubblicazione!!!

http://raccontivirali.it/2011/06/filtro-damore-di-valentina-tassini/

il mio secondo concorso, trovato per pura casualità su internet. Mi incuriosiva e c'ho provato. Era da pazzi una cosa simile, il concorso scadeva il giorno dopo!! Eppure lo hanno anche pubblicato e sapete cosa mi ha detto una scrittrice???
"La frase di incipit è da rivedere, troppo contorta per essere accattivante. La narrazione del ricordo è carina e originale anche se si potrebbe alleggerire in alcuni punti. Nel complesso interessante e molto attuale. "
E me lo prendo e sto zitta!! Dio mi esalto nel sentire gli altri parlare così di me...è impossibile... e non me la prendo neanche, neanche se lo pubblicano con un cognome diverso dal mio, no. Non m'interessa. Mi hanno pubblicato e sono contenta!! 

mercoledì 8 giugno 2011



Tutta quella citta', non se ne vedeva la fine. La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? E il rumore. Su quella maledettissima scaletta era molto bello, tutto e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c'era problema. Col mio cappello blu, primo gradino, secondo gradino. Non e' quel che vidi che mi fermo. E' quello che non vidi. Puoi capirlo fratello? E' quel che non vidi ... lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata citta c'era tutto tranne c'era tutto ma non c'era una fine. Quel che non vidi e' dove finiva tutto quello, la fine del mondo. Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno puo' fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita e' la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si puo' vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa e' la verita', che non finiscono mai e quella tastiera e' infinita.Se quella tastiera e' infinita, allora su quella tastiera non c'e' musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello e' il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'e' a migliaia, come fate voi laggiu' a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'e'. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormita', solo a pensarla? A viverla. Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila per volta. E di desideri ce n'erano anche qui, ma non piu' di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicita', su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato cosi'. La terra, quella e' una nave troppo grande per me. E' un viaggio troppo lungo. E' una donna troppo bella. E' un profumo troppo forte. E' una musica che non so suonare. Perdonatemi, ma io non scenderò. Lasciatemi tornare indietro, per favore.

_ Novecento; Alessandro Baricco _

solitudine...

e ti vorrei anche chiamare, forse parlare, ma per poi che fare? Vorrei ascoltare la tua voce, mi manca da troppo tempo, come quegli occhi che mi irradiavano con quei mille riflessi nocciola. E che dire di quelle mani, sì proprio quelle due piccole e rosse creature. Anche loro mi mancano. Mi mancano seppur non sono mie. Mi mancano quei strani battiti nel cuore, quelle parole nella mia mente, quella quotidianità e serenità che solo tu eri in grado di darmi. Mi manca tutto, manca quel bianco, quel rosso, quelle sfumature tutte nostre, quel modo strano tuo di fare, le smorfie mie ed il calore tuo. Mi mancano quei momenti che mi aiutavano a sorridere, a guardare avanti quando tutto andava indietro, tutto quello che apparteneva ad un giovane e prematuro noi. Mi mancano i pentimenti, la paura, il dolore che non mi spiegano questa solitudine e malinconia che ora è tutto quello che ho di te. Ora cerco tutto di te in me, tutto quello che mi parla di un mondo che non c'è, che forse ho creato solo io, al massimo te m'hai aiutato a crearlo e poi l'hai distrutto piano piano. Ho bisogno di te, ma è un bisogno diverso, per non vivere così, non lasciarsi più, anzi tenersi per mano sempre più stretti, darsi un bacio che duri in eterno tra le facce disinteressate dei passanti...ma ora lasciami dormire, magari il mio è solo un terribile sogno, andrò a dormire con la pioggia e mi sveglierò con il sole. Con te, oh sole mio...

vedi io....

‎"Sono preoccupato per te, non vorrei che tutta questa storia ti cambiasse...Non vorrei mai, sul serio. Io ti..." Mi catapulto come una furia con una mano per bloccare l' ultima parola che stava per uscire da quella bocca così perversa e dolce. "Shhhh, ti prego. Non dire altro.Vorrei tranquillizzarti. Io non cambierò. Adesso tu te ne andrai. I primi dieci minuti saranno stranissimi. Mi sentirò come quando ci salutiamo di solito. Poi mi verrà voglia di mandarti un messaggio e sarà tutto chiaro: non potrò farlo.Da lì inizieranno una serie di giorni e di settimane e di mesi in cui avrò bisogno di avere costantemente qualcuno accanto. Le mie amiche malediranno te e poi anche me e poi anche l' amore. Io maledirò loro, i loro fidanzati, e non lo nego: maledirò anche te.Tu non prendertela troppo. E' un percorso naturale. Vedi, non ti sto dicendo che da domani automaticamente andrà tutto bene. Suonerei falsa, no? Sarà come la prima volta che ci siamo parlati. Te la ricordi? Io ero sfiduciata, annoiata, disillusa. Ma poi le cose cambiano. Non io però. Stai tranquillo, io non cambierò.Non smetterò di piangere per un film d'amore, non smetterò di scrivere storie strampalate su ragazzi e ragazze che si cercano troppo, non smetterò di sottolineare le frasi dei libri, non smetterò di avere una visione dell'amore fanciullesco, non smetterò di credere nelle stelle. Non smetterò di essere romantica. Magari tra qualche mese ci vedremo, magari io sarò con un altro. Magari tu sarai con un'altra. Magari parleremo del più e del meno, magari sarà più facile di quello che sembra in questo giorno in cui tutto finisce: l'inverno, la pioggia, noi. Dai, è quasi estate...Lo sai che amo la vita da impazzire, no? E poi scusami, non dovresti essere tu a consolarmi, visto che mi stai lasciando? Sei proprio sciocchino, sei proprio veramente troppo sciocchino.Voglio chiederti solo un favore, adesso.Non provarci mai più. Non provarti mai più a dirmi che mi vuoi bene..."Vedi, io ti amo."

lunedì 6 giugno 2011

troppo facile...

Sarebbe forse stato troppo facile sai, prendersi la mano, guardarsi la punta bianca delle converse logore e camminare non troppo vicini, non troppo distanti, sarebbe forse stato troppo facile sai, viversi e chiamarsi amore, e mai per nome. Noi non ci chiamiamo, noi preferiamo non identificarci, non disegnare netti confini su quello che siamo stati. Le persone sono colori, pigmenti diversi che si mischiano e non tornano mai com'erano. Noi siamo sfumatura, arcobaleno riflesso sull'acqua. Noi siamo, e forse mi basta. Sarebbe forse stato troppo facile sai, ascoltare i tuoi discorsi sull'aumento dell'erba di quel pusher amico, mangiare cioccolata e sentire l'odore di cannella e ginestra sulla tua pelle sempre più scura della mia, sedersi a guardare interminabili film occhi dentro occhi, su di noi potrei scriverci dieci romanzi. Le persone sono di cristallo si rompono e lasciano glitterate scheggie sotto pelle. E con te forse sai, son diventata la fortezza di me stessa. E' bello sentirsi qualcosa, qualcuno nelle tue parole, sentirsi importante al di sopra di ogni futile parole o lettera d'amore che sia, è bello sentirsi incredibilmente bella quando ti viene spontaneo dirmelo sottovoce, di notte, come il ladri, come le puttane in via d'America. Sarebbe forse stato troppo facile sai, mordersi le labbra con i sorrisi senza carta da bollo, accarezzarti i capelli mentre sogni chissà cosa-chissà dove, stringerti la mano ogni volta che le mie dieci dita non bastano a disegnare qualcosa di più bello, più meravigliosamente verosimile, sentirti aprire la porta, di forza e trovarmi a metter fondotinta e eyeliner per esser bella, senza dita in gola a sentirmi spenta. Le persone sono libri, son capaci di farti innamorare. Sarebbe forse stato troppo facile sai, non nascondersi dai riflettori che ti puntano addosso, stare insieme col sorriso sulle labbra, senza chiedersi per chi, cosa, o a quante persone questo possa far male, esser tanto egoisti per tutte le volte che, ci siam lasciati andare senza un valido perchè. Guardarti tornare zuppo e incazzato con qualcuno che di capirti ancora non ne ha voglia, di mettersi in ballo forse, non si sente all'altezza (di te), che si sa io son alta un metro e settantacinque. Le persone sono come i viaggi, parti e non sai mai come (se) torni.  Ultima fermata chiamata, mi son vista il mondo dal finestrino, ho visto le persone-pigmenti colorare ogni giorno il cielo di colori diversi, ho toccato le persone-glitterate ne porto ancora qualcuna sotto pelle, ma sai con te, male non fa, ho letto di persone incredibili e son partita per persone dai paesaggi migliori. Ultima fermata chiamata, sarebbe forse stato troppo facile sai, stringerti la mano e portarti via con me, via in un posto che diverso da te non potrà esser mai. Tu sei il mio posto.


Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci,non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso,e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso,ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello.

_ Oceano Mare; Alessandro Baricco _

non c'è più spazio in me...

t'ho e chi lo avrebbe mai detto? Ma chi lo avrebbe mai sol pensato che quegli occhi cerulei m'avessero poi riparlato? Beh, strano a dirsi, pensarsi,ma così è stato. Si sono ripiegati a me, m'hanno guardato come un tempo e ricordato che 'ieri era cinque'. Un tempo erano tutto per me, ero disposta a passare e ripassare sul mio orgoglio mille e mille volte ancora; ora non mi dicono più nulla, li guardo e trovo il vuoto. Eppure non lo sono, non potevano dirmi tutto ed ora neanche 'ciao'. Pure quel bacio mi sapeva di finto e quando mi dissi 'mi mancano i vecchi tempi, mi manchi te e pure noi' ho provato solo un senso di vittoria, della serie 'ho ottenuto quello che volevo...adesso ciao!' Io così non sono, però, non lo sono mai stata e cinica non vorrei esserlo. Mi sembra tutto così strano, confusionario. Un unica cosa riecheggia nella mia mente: due anni sono stati, ma un giorno è bastato per portarli via. Di certo se tutto quello che ho fatto è vero, non dovevi essere poi così indispensabile per me. A volte c'illudiamo che una persona possa essere la nostra vita, poi quando trovi quella che già l'ha scritta per te ti rimangi tutto, le stringi la mano e non la lasci più. Beh io questa persona l'ho trovata, fortunatamente, ho lottato per averla, amaramente, ed ora voglio viverla, per sempre. Gli altri, in me, non entrano più...

domenica 5 giugno 2011

sola con te...

perchè quando sei sola riesci a pensare, riesci per fino a parlare con te stessa e qualche volta a prenderti a pugni da sola. No, anzi. Questo è impossibile perchè non vuoi farti del male,già te lo fanno in molti ed inizi ad averi paura persino di un semplice graffio perchè non hai mai visto in faccia la morte, e niente di tutto ciò. Mi isolo quando leggo un libro, specie se il tuo, e riesco a rivivere le emozioni del personaggio, non del tutto ma ci provo. Mi isolo perchè se sto male nessuno puo' capirmi quanto me stessa. Nessuno puo' dirmi 'hai ragione', perchè nessuno puo' dirti il giusto. Nessuno puo' dirti 'stai calma, tutto passerà' perchè neppure lui stesso sà cosa accadrà. Mi isolo perchè ho bisogno dei miei spazi, quando ho bisogno di sentire la musica, la vera dea di tutte le dee, quella che ti fà emozionare per i ricordi, per il presente, per il futuro. Mi isolo quando impugno la penna blu e vola la fantasia, quando le parole son dettate dal cuore e la mente perchè solo in quel momento vanno d'accordo. Avete mai provato ad avere un testo per il futuro? Io si. Con lui, la tengo e me la sento ogni qualvolta voglio immaginare la nostra famiglia, la nostra casa, il fatto che voglio servirti. Ma voglio essere amata, non voglio essere picchiata. Voglio esserti riconoscente di questo amore, ma voglio rispetto, e tredicimila volte ripeto la parola amore, amore e amore. Perchè troppe cose vanno di merda, troppi posti non conosciamo o pensiamo di conoscere. Troppe persone vivono da schifo e noi siamo qui , all'interno di una stanza a capire cosa va bene, cosa decidere, come sistemare. Invece di agire, prendere le proprie cose e dire. Io non voglio stare da sola, le persone cattive lo fanno. Le persone cattive vogliono stare in silenzio, quelle persone sole che non hanno nessuno. Io ho te, e voglio sentirti. Voglio amarti, voglio essere la tua compagnia preferita...


Eppure, per quanto indubitabilmente sia meravigliosa la luce della sera, c'è qualcosa che ancora riesce ad essere più bello della luce della sera, ed è per la precisione quando, per incomprensibili giochi di correnti, scherzi di venti, bizzarrie del cielo, sgarbi reciproci di nubi difettose, e circostanze fortuite a decine, una vera collezione di casi, e di assurdi - quando, in quella luce irripetibile che è la luce della sera, inopinatamente, piove. C'è il sole, il sole della sera, e piove. Quello è il massimo. E non c'è uomo, per quanto limato dal dolore o sfinito dall'ansia, che di fronte a un'assurdità del genere non senta da qualche parte rigirarsi un'irrefrenabile voglia di ridere. Poi magari non ride, veramente, ma se solo il mondo fosse un sospiro più clemente, riuscirebbe a ridere. Perche è come una colossale e universale gag, perfetta e irresistibile. Una cosa da non crederci. Perfino l'acqua, quella che ti casca sulla testa, a minute gocce prese di infilata dal sole basso sull'orizzonte, non sembra neanche acqua vera. Non ci sarebbe da stupirsi se ad assaggiarla si scoprisse che è zuccherata. Per dire. Comunque acqua non regolamentare. Tutt'una generale e spettacolare eccezione alle regole, una grandiosa presa per il culo di qualsiasi logica. Un'emozione. Tanto che tra tutte le cose che poi finiscono per dare una giustificazione a questa altrimenti ridicola abitudine di vivere certo figura anche questa, in  cima alle più nitide, alle più pulite: esserci, quando in quella luce irripetibile che è la luce della sera, inopinatamente, piove. Almeno una volta, esserci.


_ Castelli di rabbia; Alessandro Baricco _

aspettAMI...

non sei una persona come tante, che si confonde nel vuoto di tanto in tanto. A volte sai di luce. Anche se la luce un profumo non ce l'ha. Tu ce l'hai. Hai tutte le carte in regola, quelle carte che possono ammettere ciò che sei. Sai, ogni tanto ci penso a cosa vorrei essere nella vita. Se ci vai a pensare, a me piace scrivere. Può sembrare banale, un po' sciocco vivere e riportare un pezzo di sentimenti qui dentro per alcuni, ma non per me. No, perchè se ci pensi non è sbagliato, non è poi cosi fasullo perchè in questo mondo tutti sono indaffarati in altro e, se non ti ascolti, nessuno lo farà. So cosa vorrei fare. Un giorno, adesso, non cambia tanto perchè non c'è una data precisa. Ma che io viva a casa mia o con te devo essere in entrambi i casi ciò che vorrei diventare. Vorrei essere la spinta che ti aiuta ad avere la forza di iniziare un percorso, non importa se vinci o perdi. L'importante è che realizzi di iniziare questo ostacolo. Vorrei essere il calcio per te. Vorrei essere la tua casa, ma viverci dentro. Vorrei poter fare la spesa per te, tornare a casa e dirti 'non ho trovato quello che cercavo, era tutto finito' perchè l'idea che tu ci sia ogni qualvolta avrò uno sfinimento, ogni qualvolta sentirò che non ho la forza di superare il domani tu sarai lì. Tu sarai pronto a dirmi 'non c'è problema, stasera ci arrangeremmo con qualcos'altro.' Voglio poter essere la coperta che non ti crea nessun graffio, voglioi essere il tuo colore preferito per indossarti sempre, voglio essere il sorriso tuo migliore, la mano destra tua ed il pensiero più gioioso. Voglio essere una figura in fine. Una figura che osservi per varie ore alla quale non trovi mai una fine nella sua bellezza. Voglio essere, non smettere di essere. Voglio trovarti quando torno a casa, tra cinque minuti sarò lì con te. Non andartene...

conflitto io-mondo

vorrei dirti che sei forte quando reggi il peso di quelle mie parole che poi tanto non le sopporti. Quelle parole che ogni tanto detesti, forse bruciano da far male.Vorrei dirti che sei forte perchè sopravvivi. Ad un mondo che ti volta le spalle, un mondo che nemmeno osa guardarti in faccia, poichè troppe cose si sentono in colpa. Come il cielo, non credi che le persone l'abbiano detestato fin troppe volte? L'hanno devastato, cercato di capire, darci un limite per non sentirsi succubi di qualcosa più grande e sconosciuto rispetto a loro, per non sapere di cosa sia fatto quella grandezza immensa sulle loro teste senza pensare che se non ci fosse esso non ci sarebbero stelle, le stelle servono. Per quanto possono sembrare banali sotto forma di scritta io penso che una stella valga più di un giorno passato a litigare con persone che ti rendono la vita piena di direzioni, destra o sinistra. Prendi per esempio me, me che senza 'sto nome non  sarei nessuno, nessuno perchè infondo non esiste! Eppure mi da una forza unica, una forza che trovo ogni volta indossando un anello o alzano lo sguardo verso il cielo. Devi avere un punto fermo, destra. Non pensi che le persone detestino abbastanza Dio? poichè non hanno il coraggio di prendersela con loro stessi. Sei un eroe quando parli di te stesso, perchè riesci a superare i giorni sapendo che col passare del tempo la tua pelle si riempie di forme, rughe, fatiche che aumentano. Non puoi fermare tutto questo, ciò che ti rende uomo. Sappi che il mondo cade, urla, potessero distruggerebbero le vite di coloro che fino a poco tempo fa dicevano di amare. In questa battaglia saremo insieme. Finché armi non ci separino. Amen.

vuoto a perdere...

Un vuoto tra le braccia, non ti piace sentire qualcosa che unisce le tue dita ad altre dita? Questa strada è inutile ma se ci pensi noi siamo nuovi per questo mondo di ambizioni, scelte, politica, cazzate varie che non possono trafficare in noi. Hai mai pensato a varie cose quando sei insieme a me? ci hai mai pensato ad un mondo privo di parole? si e rispondo io per entrambi. Perchè noi siamo privi, non parliamo con il mondo intero. Una parte di noi necessita di parlare con qualcuno, qualcuno di normale che se ci pensi oggi come oggi, non c'è nessuno che sappia darti un consiglio senza prima giudicarti. Sembriamo Giulietta e Romeo e nel mio caso sono io che faccio Romeo, salvo ciò che è nostro. Ma purtroppo la storia parla di un uomo e una donna. Ma dimmelo, Romeo. Tu potresti concedermi una scelta, una scelta tra un ballo e una serenata, un mio cambiamento, una prova di me su te. Una prova che ti giuro distinguerà l'oggi dal domani e se te lo dico io puoi starne certo, perchè non ho mai trovato altri Romeo da quando tu sei l unico ragazzo che ho amato con quel nome, pensa a me, a te a tutto ciò che potrebbe completarsi solamente se tu mi rivolgessi quelle parole che desidero,che stringo tra un pensiero ed un'altro. Perchè io mi sento sola in questo mondo, se il mondo mi priva di te io cado dalla torre che mi sorreggeva. Dove ci siamo incontrati per la prima volta, dove siamo stati tutto e ancora oggi siamo, mio romeo pensami, per una notte o due.

maschi contro femmine...

Ho sentito di donne ridursi alla schiavitù, ho visto una donna dormire con il proprio uomo durante gli anni pur sapendo di esser stata tradita e dietro ad un banale cuscino pentirsi verso Dio di stare ancora al suo fianco, ho ascoltato le voci di una donna che è riuscita a sopravvivere nonostante avesse perso la propria figlia il giorno stesso che le era scappato uno schiaffo, ho visto una donna impegnarsi e fallire, ho visto una donna ricoperta di lividi e non erano delle ferite dimenticate e accadute per sbaglio. Ho visto una donna che cedeva, che riempiva la mia pelle di lacrime, non ho mai seguito il loro tragitto. Ma sentivo quel dolore che attraversava ogni cosa, passava tra gli spazi dei capelli e terminava il solito tragitto per arrivare all'interno della pelle. Ho sentito di uomini che prendono il loro cammino da soli, con un figlio alle spalle e dì non riconoscere il suo volto dopo dieci anni. Ho visto un uomo maltrattato da suo padre e nonostante tutto ciò cerca ancora oggi di stargli accanto, sopratutto nella malattia. Ho visto un uomo piangere difronte alla propria moglie chiedendo scusa. Ho visto uomini cedere tra le braccia dei propri fratelli. Ho visto un uomo alzare la cornetta del telefono, digitare quei numeri che creavano dipendenza e dire alla propria madre, 'ti voglio bene, non è più come un tempo. Non è più come quando avevo paura del buio, mi svegliavo e la notte trovavo te e stranamente non avevo più paura, sono grande anche nel buio ora'. Ho visto una donna, trovare il sorriso solamente rendendosi un po' più bella, ho visto un uomo ridere senza motivo, l'importante per lui era ridere...


Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Ho preso la chitarra senza saper suonare volevo dirtelo, adesso stai a sentire non ti confondere prima di andartene devi sapere che.... Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Altro che il luna park, altro che il cinema, altro che internet, altro che l'opera, altro che il Vaticano, altro che Superman, altro che chiacchiere.... Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Io e te...che ci abbracciamo forte, io e te; io e te... che ci sbattiamo porte, io e te; io e te... che andiamo contro vento, io e te; io e te... che stiamo in movimento, io e te; io e te... che abbiamo fatto un sogno che volavamo insieme, che abbiamo fatto tutto e tutto c'è da fare, che siamo ancora in piedi in mezzo a questa strada, io e te! Altro che musica, altro che il Colosseo, altro che America, altro che l'estasi, altro che nevica, altro che Rolling Stones, altro che football, altro che Lady Gaga, altro che oceani, altro che argento e oro, altro che il sabato, altro che le astronavi, altro che la tv, altro che chiacchiere.... Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Che abbiamo fatto a pugni,io e te; io e te... fino a volersi bene, io e te; io e te... che andiamo alla deriva, io e te; io e te... nella corrente....io e te! Che attraversiamo il fuoco con un ghiacciolo in mano, che siamo due puntini ma visti da lontano, che ci aspettiamo il meglio come ogni primavera, io e te! Il più grande spettacolo dopo il big bang Il più grande spettacolo dopo il big bang Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Ho preso la chitarra senza saper suonare, è bello vivere anche se si sta male, volevo dirtelo perchè ce l'ho nel cuore, son sicurissimo...amore! 

_ Io&te; Jovanotti _

sabato 4 giugno 2011

arrivederci, torna...

credo che le persone dopo un po si stanchino di farsi mancare, credo che dopo un po debbano tornare per restare. Credo che dovrebbero tirare fuori da sotto il letto tutti i ricordi che avevano messo a tacere per non farsi male, dovrebbero far parlare i silenzi che un tempo hanno soffocato con il cuscino dove ogni notte piangevano. Credo che a chi è stato via per troppo tempo nasca dentro quella voglia di stupire chiunque, un giorno tornare cambiato che ti conosci solo te stesso, con un'armatura addosso che a colpirti il cuore nemmeno con le cannonate c'arrivano. C'è chi è debole e il coraggio l'ha seppellito da qualche parte nella stanza di un hotel, perdendo tutto i sogni che si era nascosto nelle tasche interne della giacca, e non torna, non tornerà più. Ci son addii che sanno farti male, che sanno come prenderti e come girare il coltello nella piaga, ti conoscono e si incastonano fra la pelle fino a che non t'arrendi a quella voglia di non smettere mai di piangere. Ci son persone che usano solo il tempo futuro, 'tornerò', 'resterò', 'amerò', son quelle più imprevedibili, che te le ritrovi con un mazzo di fiori dietro la porta e il giorno dopo ti salutano dal finestrino con un fazzoletto vicino agli occhi. Spesso ci si perde, ci si ritrova, ci si ama e ci si abbandona senza spiegazione. È accaduto e te ne fai una ragione, s'accumulano ricordi in soffitta che tra un po' ti crolla sulla testa. E per fino i diari tuoi sono stanchi di asciugare le tue lacrime, di percepire l'amarezza dell'inchiostro lasciato da una mano nervosa. Credo che le persone dopo un po' dovrebbero semplicemente non partire mai, non farselo passare neanche per l'anticamera del cervello di andare via, non andarsene se non con chi si ama, restare, restare (per)sempre...

venerdì 3 giugno 2011

no-profit convinta...

poi ci passi le ore su quei libri, ti ci rompi le ossa, rovini gli occhi e affatichi l'intelletto per poi? Per poi ritrovarti in mezzo ad una strada, o sotto qualche ponte di Terracina. Bah, non ho mai capito come funziona. Ho 17 anni e si vede 'qualcuno' direbbe!! Eppure qualcosa ho intuito: con i calci tutte le porte son senza chiavi. Morale della favola? In Italia o sei qualcuno per discendenza o al massimo farai il discendente, sì quello dell'acqua però! Che schifo mi fanno i figli di papà, li ammazzerei a tutti anche se sono una non-violenta convinta. Lo diventerei per poi non esserlo più. Troppa gente leopardiana dietro le casse dei supermercati e poca gente professionale con in mano gli attrezzi del mestiere. A volte mi viene voglia di anticipare il focone di San Lorenzo e bruciarli prima i libri. Tanto io classicista convinta, con l'aspirazione a diventare ostetrica mai troverò una porta aperta; lui, asino per eccellenza, con la media del 3.3, diventerà un chirurgo plastico prestanome. Che amarezza, studio fin da piccola per ritrovarmi un pezzo di carta inutile in mano. Figlia di papà lo sono, ma di uno che si alza la mattina alle 6.oo e fatica giorno e notte per mandar avanti la sua famiglia che ama più di ogni altra cosa. Eppur mi preferisco. Preferisco guadagnarmi tutto da sola e non dover dire 'grazie', essere orgogliosissima di tutto ciò che ho fatto e vedere i miei genitori altrettanto fieri, sentirmi dire 'pazza' da mia sorella che la scuola la odia fin da sempre ma mi appoggi a spada tratta. Non è invidia la mia, è solo 'rodimento di culo acuto' con tutti i francesismi di 'sto mondo e di quell'altro!! Continuerò da no-profit convinta il mio percorso e che nessuno mi rompa...compromessi non ne conosco.

cieli di ciniglia e pop corn...

basta così. Fermiamoci, fermi, amo, ci: amiamoci! Ecco che ricomincio, comincio a giocare con le parole. La cosa bella non è il giocarci, ma quello che creo, è a senso unico. Nome mio, nome tuo e amore. Niente più, niente meno. E poi disegno aquiloni perchè libera, vorrei essere libera, di dirti ciò che sento, parole per noi due, per me e per te: basta. Sarebbe più semplice sorridere per quel che duri, mi basta un istante, come quando ti vedo. Poi mi sorriderebbe il cuore per secoli... Senza il bisogno di dover decidere, sarà facile scegliere ciò che sarà meglio per noi. Un cielo di ciniglia e pop corn che ne dici? Una casa di marzapane ed un letto d'acqua t'andrebbe bene? A me basta così poco per non far a pugni contro il muro dalla voglia di averti ancora qui. Portami altrove, dove non c'è nessuno che parli di noi, fammi vedere come si muore senza nessuno che si prenda cura di noi, voglio sentire tutte le ferite sanguinare su di me e non me ne lamenterò. Soffrirò e poi non me ne pentirò. Basta così, fermiamoci così. Mi sentirò in una gabbia piena di piume che m'irritano ancora di più. Forse arriverai e m'aprirai, forse resterò lì ad aspettarti per sempre. Basta, basta così


ci siamo spiati da un banco all'altro per quattro anni, senza dirlo quel sentimento. L'abbiamo lasciato crescere dentro di noi, come si cresce un figlio segreto. Anche quando i nostri corpi erano senza forme, quando le magliette stavano troppo enormi e una prima di reggiseno era difficile da riempire... e forse è l'amore più onesto che possa esistere: quello senza forme. Non c'è stato niente tra di noi, neanche un bacio. Però c'è quell'uguaglianza, quella completezza. Come se fossimo ai due capi di un filo. E bastasse tirare la corda per chiamare l'altro: IO\TU.

_ ma le stelle quante sono? ; Giulia Carcasi _

giovedì 2 giugno 2011

amami, purchè mi ami...

amami se ti riesce. Amami in una folle notte d'ottobre od in una calda giornata di marzo. Non c'è differenza per me, se t'ho vicino e m'ami non conta che giorno, mese od anno è. So che sapresti farlo bene, che m'appagheresti 'sto cuore e 'ste mani che ti vogliono amare da troppo tempo. Però amiamoci con calma, piano piano, al riparo dalla luce e dai raggi del sole. Lasciamoci scoprire dalla luna, la tua pelle candida le farà invidia e lei diventerà piccola piccola. Per le stelle non ti preoccupare, son mie sorelle e capiranno... non facciamoci del male. Amore e Dolore vanno a finire insieme. Sono legati da una miriade di fili lucenti, attorcigliati sono e nessuno li può dividere. Vivono l'uno accanto all'altro, sono in perfetta sincronia, ma sono colori stonanti. Ma non ci si può far niente sai? Dove c'è uno, irrimediabilmente arriva l'altro. Se Amore si nasconde, prova a fuggire, quello imperterrito lo cerca fin quando non lo trova e fa suo. E poi sai cosa fanno? Fanno fare 'boooom' al cuore, povero, ci rimette sempre lui. Loro lottano e lui esplode. Nessuno può farci niente, nessuna emozione vi entrerà più....
E stai attento allora, amami senza limiti, quando fuori piove o il temporale è dentro di te, quando t'è nato un fiore nel cuore o qualcuno te lo estirpato. Tu amami, non m'importa come, purchè tu lo faccia. Io ti voglio sai?? E non mi scapperai...

cambia il modo di vedere le cose...

oggi son ritornata piccola, mi sono messa a giocare con le nuvole, sì proprio così. C'avevo trovato una papera ed un orso, poi anche una specie di sirena anche se la coda non le si capiva bene, son pur sempre nuvole!! E mi piaceva giocarci, erano come batuffoli d'ovatta che, a seconda del vento, si raggruppavano a loro piacimento. C'ho trovato tanto in quel bianco candido, in quelle aspirali grigie e quel celeste sfumato. C'ho trovato una morale, come quelle delle fiabe, in cui il lupo cattivo simboleggia lo straniero e cappuccetto rosso la nuova vittima sacrificale. Sì lo so, ho diciotto anni e non dovrei più giocare con certe cose. Eppure l'ho fatto e m'è servito tanto.  Ho capito che ci vuol far capire sto cielo, ora l'ho compreso tutto. E' un inno alla vita, un po intrappolato tra concetti astrusi, ma lo è. Le nuvole siamo noi, bianche come l'infanzia; grigie nell'adolescenza quando iniziamo a dire le prime grandi bugie, panna da adulti quando creiamo un altro 'me' e nere nella vecchiaia. Ci rappresentano, rappresentano la nostra vita proprio come la Sfinge ed il suo indovinello. Poi arriva il vento e le porta via: alla mia papera le ha tagliato il collo!! L'ho paragonato ai grandi cambiamenti, quelli che ti sconvolgono per sempre in bene od in male, quelli che possono essere degli errori grandi o grandi salvezze, quelli oer cui tutti t'onoreranno od odieranno. Fatto sta che la mia nuvola è scomparsa e pure l'orso ha preso nuove sembianze. E' proprio vero: la vita ti cambia, cambia il modo di vedere le cose...

e poi non lo so!!!

e c'avrei tante di quelle cose da fare che un bambino le scanserebbe a priori. Greco classico per dirne una, sì con quell'Epitaffio di Pericle che tanto odio, per poi passare a fisica e la gravitazione, filosofia con le mille critiche di Kant ed i corsi e ricorsi storici. Oh che tormento 'sta scuola, che poi in fin dei conti ce ne vorrebbe solo una, ma di vita. E' una sofferenza atroce a volte, troppe ingiustizie, voti negati e parole insanguinate. Un po come l'esistenza nostra, mia. E' che le prese in giro mi fanno schifo, abbastanza schifo. Non si può uccidere un alunno l'ultimo giorno perchè te non hai fatto nulla in nove mesi. Oh un bambino in nove mesi ci nasce!! Vabbè piccole mamme crescono. E proprio qua che sbagli. Di figli ne ha due e son classicisti proprio come noi, allora ti convinci: è questione di buon senso, quello che purtroppo non ha. Non si può neanche creare. Che presa a male. E allora preghiamo, preghiamo affinchè Superman ci salvi, Homer l'addolcisca con una ciambella delle sue e le Super Chicche la irradino di felicità. Oh questa è tutta mia di preghiera. Mia da atea convinta, convinta nell'esistenza di un dio con la 'd' minuscola che ognuno si crea a sua immagine e somiglianza, convinta che ognuno trovi la forza in quello che crede e provi fede più per i suoi ideali che per le cose scritte nella 'Bibbia'. Rendiamo grazie a Braccio di Ferro. Il post è finito...andate in pace. Ahh! Dimenticavo!! Scambiatevi uno schiaffo che quello è più veritiero e ammazza tutte le rivalità; i segni di pace son passati di moda. Ok, ora potete andare. Nel nome di greco, fisica, filosofia e storia. Amen.

mercoledì 1 giugno 2011

Einaudi ed i suoi titoli

io ed Einaudi viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda nelle medesime nuvole bianche. E' un divenire, andare e ritornare da quel blu oltremare che un lunedì c'ha fatto incontrare. Ero in volo, volevo sparire, tenere l'origine mia nascosta durante 'sta primavera che di bello crea solo le rose. 'Ascolta' m'hanno detto.'Ascolta il rumore delle onde, tutto l'amore che creano questa notte. Non sono come i giorni dispari che segnano il passaggio da una mattina al di là del vetro ed una nel limbo. No.  Loro ti segnano, ti perforano il Dna. Un po come quando vedi due tramonti, mi dirai "ma due tramonti quando li vedi" quando riesci ad uscire fuori dal mondo, a viverti a pieno gli ultimi fuochi dei tuoi giorni più felici e poi spegnere i pensieri, metterli in time out. Hai capito come devi ascoltare ora? Le orecchie non ti servono, annullano i contatti e ti fanno provare le stesse sensazioni di un acquario senza pesci. Io le prime parole che ho ascoltato furono quelle di mio padre presentatosi sotto falso nome: comparve di nuovo la luce nei miei occhi e lì ho capito il segreto. Le orecchie non servono, quelle sono la fine dell'inizio. Servono l'anima ed il cuore'. 
Mi ero persa, sì, tra le note di quel pianoforte, tra quegli 88 tasti bianco- neri, tra quelle parole che non erano pronunciate, ma intrappolate nei titoli delle sue canzoni. Sì. Ho capito tutto. Da oggi ascolto, non sento più....


Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro?Non lo sai eh? E allora lascia perdere la matematica. Inventa quello che non c'è.Perché quello che c'è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo. E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono fatte per stare sole. Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua. Guardati intorno! Quel qualcuno non è lontano da te. È l'altra metà del libro. Non perdere tempo a scrivere altre pagine... Cercalo! Il resto lo scriverete insieme. Perché non c'è niente di più riuscito di due storie che s'intrecciano.

_ ma le stelle quante sono?; Giulia Carcasi _