venerdì 4 marzo 2011



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni 
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non 
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. 

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su 
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, 
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno 
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti 
all'errore e ai sentimenti. 

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul 
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un 
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai 
consigli sensati. 

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi 
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente 
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i 
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non 
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli 
chiedono qualcosa che conosce. 
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo 
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di 
respirare. 
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida 
felicità.

_ Marta Madeiros _

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