domenica 15 maggio 2011

credevo...con te...

credevo di essere invincibile. Di non innamorarmi mai di chi ha la mia stessa passione, di non tradire mai qualcuno per "non fare agli altri ciò che vorresti non fosse fatto a te", di non deludere mai "qualcuno perchè il cuore pomperebbe rabbia al posto del sangue, di non curarmi degli sguardi alterni e di capire parole che poi non erano mai state pronunciate. E ho fallito: c'ho perso una bella guerra con te. 
Credevo di essere sincera con me. Di non farmi piacere quelli a cui piaccio, di non cedere alle lusinghe primaverili, di non cadere nella trappola dell'età, di non essere vittima nè tiranna bensì quello che si è e si fa. C'ho provato e male m'è andata.
Credevo di essere intelligente. Di non buttarmi in quegli amori che sono talmente folli che solo la Walth Disney scrittura, di non giocare più con le parole, di non diventare schiava delle abitudini e di non affezionarmi subito a qualcosa che ora c'è e domani chissà.
Credevo di essere al di sopra di te, super partes per dirla alla latina. Di non concederti baci nascosti, abbracci mozzafiato, parole diabetiche, lettere private, quaderni a cuori piccoli, scritte sul banco rosso dell'amore, battiti accelerati, sguardi verde-speranza, smorfie provocatrici e mani desiderose. Me lo avessero detto: nulla mi ci sarei giocata.
Con te c'ho perso la battaglia, l'esodo e tutti gli scontri possibili e immaginabili. Con te c'ho perso la vita e due anni di essa. Con te c'ho perso la tristezza e tutto quel grigiume che a dosso proprio non mi stava bene. 

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