domenica 19 giugno 2011

parole nostre...

Troverò un modo adeguato per dirti tutto quello che sei per me, cosa rappresenti e tutto ciò che mi trasmetti. Vorrei saperti dire come mi sono innamorata per farti notare quanto sia stato meraviglioso e vorrei saperti dire come, nello stesso tempo, io non me ne sia mai resa conto. E' stato come ritrovarmi all'improvviso sulle tue spalle. Sai, fino ad allora vedevo tutto dalla solita altezza, i miei occhi erano fissi ad un dato panorama, non potevo andare oltre le spalle della gente. Non vedevo nemmeno i volti. Non guardavo; non osservavo. Era tutto statico, grigio e ripetitivo; mi sforzavo, sai, ad alzare lo sguardo eppure non ci riuscivo, allora guardavo a terra: sapevo tutto ciò che stava alla base delle cose. Sapevo tutto cioè che ci rendeva umani, il dolore, la sofferenza, la solitudine, la paura. Ero fissa lì dove non arrivava il sole ma la prendevo positivamente, pensavo: "Non ha importanza anche se non è appagante, è comunque la realtà, son comunque le fondamenta di tutti noi". Invece mi sbagliavo, tutto di un tratto mi hai preso tra le braccia, da dietro, mi hai tirata sù sulle tue spalle e mi ci hai fatta sedere. Dapprima era terrorizzata da quell'altezza mai vista, da quella precarietà su cui ero seduta, tremavo e il più piccolo sbilanciamento mi avrebbe fatta cadere ancora più giù rispetto al mio punto di partenza. E per darti un bacio sulla fronte ero continuamente costretta a sbilanciarmi. Poi ho visto che anche muovendomi, saltando e ballando su di te che mi reggevi non era poi così pericoloso, tu eri pronto, tu, amore mio, ti muovevi con me e facevi contrappeso; facevi tornare tutto al solito stato di equilibrio. A quel punto ho capito, ho assunto consapevolezza di noi ed ho alzato lo sguardo, guardavo fiera il sole e sorridevo al cielo mentre ero innamorata. Mentre sono innamorata. Mentre ti amo, amore, guardo orgogliosa il cielo. 

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