mercoledì 4 maggio 2011

onde...

"Onde" risuona, Einaudi in sottofondo crea il miracolo mentre io e te diamo vita a noi. Mille perplessità. Il momento del forse, ma poi e quando; il momento mio e tuo costruito da abbracci spontanei in un mondo che, se si avvicina, è solo per colpirti meglio. Intensa la musica ricalca i tuoi movimenti, quelli spontanei di sempre e quelli sottilmente intimiditi, ma rafforzati da parole d'amore. Fuori c'era il sole, ma in noi l'arcobaleno era più splendente. C'era la timidezza mia, la forza tua, i silenzi miei, la sicurezza tua, gli occhi verdi miei, il corpo glabre tuo, le smorfie mie, il piacere tuo, l'amore mio e l'amore tuo. Era un po come una climax, una di quelle che parte con un bacio e arriva al punto massimo del piacere, quello che con te è facile da provare, che con te tutte vorrebbero provare, quello di cui te sei un maestro, che ti riempe il cuore, la testa e il corpo. Le note continuavano a scorrere, lente lente ed io e te sempre più vicini, stretti stretti. Il mondo quel giorno non esisteva, te lo eri per me ed io per te. Il mondo si fermava fuori da quella porta e dentro quella finestra, il mondo ci invidiava e noi ci allontanavamo da lui. Stavamo creando un nuovo pianeta, un nuovo mondo, una nuova esistenza, una nuova vita e nessuno ci poteva fermare. Cercavi le mie mani, le incastonavi nelle tue e le portavi alla bocca. Rimanevo immobile a guardarti: sei una meraviglia! Ora le note andavano via via scemando...Ludovico aveva terminato il suo racconto, le onde erano tornate nel letto marino, il sole si era annuvolato, ma io e te continuavamo a comporre: la nostra storia...

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