venerdì 3 giugno 2011

cieli di ciniglia e pop corn...

basta così. Fermiamoci, fermi, amo, ci: amiamoci! Ecco che ricomincio, comincio a giocare con le parole. La cosa bella non è il giocarci, ma quello che creo, è a senso unico. Nome mio, nome tuo e amore. Niente più, niente meno. E poi disegno aquiloni perchè libera, vorrei essere libera, di dirti ciò che sento, parole per noi due, per me e per te: basta. Sarebbe più semplice sorridere per quel che duri, mi basta un istante, come quando ti vedo. Poi mi sorriderebbe il cuore per secoli... Senza il bisogno di dover decidere, sarà facile scegliere ciò che sarà meglio per noi. Un cielo di ciniglia e pop corn che ne dici? Una casa di marzapane ed un letto d'acqua t'andrebbe bene? A me basta così poco per non far a pugni contro il muro dalla voglia di averti ancora qui. Portami altrove, dove non c'è nessuno che parli di noi, fammi vedere come si muore senza nessuno che si prenda cura di noi, voglio sentire tutte le ferite sanguinare su di me e non me ne lamenterò. Soffrirò e poi non me ne pentirò. Basta così, fermiamoci così. Mi sentirò in una gabbia piena di piume che m'irritano ancora di più. Forse arriverai e m'aprirai, forse resterò lì ad aspettarti per sempre. Basta, basta così


ci siamo spiati da un banco all'altro per quattro anni, senza dirlo quel sentimento. L'abbiamo lasciato crescere dentro di noi, come si cresce un figlio segreto. Anche quando i nostri corpi erano senza forme, quando le magliette stavano troppo enormi e una prima di reggiseno era difficile da riempire... e forse è l'amore più onesto che possa esistere: quello senza forme. Non c'è stato niente tra di noi, neanche un bacio. Però c'è quell'uguaglianza, quella completezza. Come se fossimo ai due capi di un filo. E bastasse tirare la corda per chiamare l'altro: IO\TU.

_ ma le stelle quante sono? ; Giulia Carcasi _

giovedì 2 giugno 2011

amami, purchè mi ami...

amami se ti riesce. Amami in una folle notte d'ottobre od in una calda giornata di marzo. Non c'è differenza per me, se t'ho vicino e m'ami non conta che giorno, mese od anno è. So che sapresti farlo bene, che m'appagheresti 'sto cuore e 'ste mani che ti vogliono amare da troppo tempo. Però amiamoci con calma, piano piano, al riparo dalla luce e dai raggi del sole. Lasciamoci scoprire dalla luna, la tua pelle candida le farà invidia e lei diventerà piccola piccola. Per le stelle non ti preoccupare, son mie sorelle e capiranno... non facciamoci del male. Amore e Dolore vanno a finire insieme. Sono legati da una miriade di fili lucenti, attorcigliati sono e nessuno li può dividere. Vivono l'uno accanto all'altro, sono in perfetta sincronia, ma sono colori stonanti. Ma non ci si può far niente sai? Dove c'è uno, irrimediabilmente arriva l'altro. Se Amore si nasconde, prova a fuggire, quello imperterrito lo cerca fin quando non lo trova e fa suo. E poi sai cosa fanno? Fanno fare 'boooom' al cuore, povero, ci rimette sempre lui. Loro lottano e lui esplode. Nessuno può farci niente, nessuna emozione vi entrerà più....
E stai attento allora, amami senza limiti, quando fuori piove o il temporale è dentro di te, quando t'è nato un fiore nel cuore o qualcuno te lo estirpato. Tu amami, non m'importa come, purchè tu lo faccia. Io ti voglio sai?? E non mi scapperai...

cambia il modo di vedere le cose...

oggi son ritornata piccola, mi sono messa a giocare con le nuvole, sì proprio così. C'avevo trovato una papera ed un orso, poi anche una specie di sirena anche se la coda non le si capiva bene, son pur sempre nuvole!! E mi piaceva giocarci, erano come batuffoli d'ovatta che, a seconda del vento, si raggruppavano a loro piacimento. C'ho trovato tanto in quel bianco candido, in quelle aspirali grigie e quel celeste sfumato. C'ho trovato una morale, come quelle delle fiabe, in cui il lupo cattivo simboleggia lo straniero e cappuccetto rosso la nuova vittima sacrificale. Sì lo so, ho diciotto anni e non dovrei più giocare con certe cose. Eppure l'ho fatto e m'è servito tanto.  Ho capito che ci vuol far capire sto cielo, ora l'ho compreso tutto. E' un inno alla vita, un po intrappolato tra concetti astrusi, ma lo è. Le nuvole siamo noi, bianche come l'infanzia; grigie nell'adolescenza quando iniziamo a dire le prime grandi bugie, panna da adulti quando creiamo un altro 'me' e nere nella vecchiaia. Ci rappresentano, rappresentano la nostra vita proprio come la Sfinge ed il suo indovinello. Poi arriva il vento e le porta via: alla mia papera le ha tagliato il collo!! L'ho paragonato ai grandi cambiamenti, quelli che ti sconvolgono per sempre in bene od in male, quelli che possono essere degli errori grandi o grandi salvezze, quelli oer cui tutti t'onoreranno od odieranno. Fatto sta che la mia nuvola è scomparsa e pure l'orso ha preso nuove sembianze. E' proprio vero: la vita ti cambia, cambia il modo di vedere le cose...

e poi non lo so!!!

e c'avrei tante di quelle cose da fare che un bambino le scanserebbe a priori. Greco classico per dirne una, sì con quell'Epitaffio di Pericle che tanto odio, per poi passare a fisica e la gravitazione, filosofia con le mille critiche di Kant ed i corsi e ricorsi storici. Oh che tormento 'sta scuola, che poi in fin dei conti ce ne vorrebbe solo una, ma di vita. E' una sofferenza atroce a volte, troppe ingiustizie, voti negati e parole insanguinate. Un po come l'esistenza nostra, mia. E' che le prese in giro mi fanno schifo, abbastanza schifo. Non si può uccidere un alunno l'ultimo giorno perchè te non hai fatto nulla in nove mesi. Oh un bambino in nove mesi ci nasce!! Vabbè piccole mamme crescono. E proprio qua che sbagli. Di figli ne ha due e son classicisti proprio come noi, allora ti convinci: è questione di buon senso, quello che purtroppo non ha. Non si può neanche creare. Che presa a male. E allora preghiamo, preghiamo affinchè Superman ci salvi, Homer l'addolcisca con una ciambella delle sue e le Super Chicche la irradino di felicità. Oh questa è tutta mia di preghiera. Mia da atea convinta, convinta nell'esistenza di un dio con la 'd' minuscola che ognuno si crea a sua immagine e somiglianza, convinta che ognuno trovi la forza in quello che crede e provi fede più per i suoi ideali che per le cose scritte nella 'Bibbia'. Rendiamo grazie a Braccio di Ferro. Il post è finito...andate in pace. Ahh! Dimenticavo!! Scambiatevi uno schiaffo che quello è più veritiero e ammazza tutte le rivalità; i segni di pace son passati di moda. Ok, ora potete andare. Nel nome di greco, fisica, filosofia e storia. Amen.

mercoledì 1 giugno 2011

Einaudi ed i suoi titoli

io ed Einaudi viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda nelle medesime nuvole bianche. E' un divenire, andare e ritornare da quel blu oltremare che un lunedì c'ha fatto incontrare. Ero in volo, volevo sparire, tenere l'origine mia nascosta durante 'sta primavera che di bello crea solo le rose. 'Ascolta' m'hanno detto.'Ascolta il rumore delle onde, tutto l'amore che creano questa notte. Non sono come i giorni dispari che segnano il passaggio da una mattina al di là del vetro ed una nel limbo. No.  Loro ti segnano, ti perforano il Dna. Un po come quando vedi due tramonti, mi dirai "ma due tramonti quando li vedi" quando riesci ad uscire fuori dal mondo, a viverti a pieno gli ultimi fuochi dei tuoi giorni più felici e poi spegnere i pensieri, metterli in time out. Hai capito come devi ascoltare ora? Le orecchie non ti servono, annullano i contatti e ti fanno provare le stesse sensazioni di un acquario senza pesci. Io le prime parole che ho ascoltato furono quelle di mio padre presentatosi sotto falso nome: comparve di nuovo la luce nei miei occhi e lì ho capito il segreto. Le orecchie non servono, quelle sono la fine dell'inizio. Servono l'anima ed il cuore'. 
Mi ero persa, sì, tra le note di quel pianoforte, tra quegli 88 tasti bianco- neri, tra quelle parole che non erano pronunciate, ma intrappolate nei titoli delle sue canzoni. Sì. Ho capito tutto. Da oggi ascolto, non sento più....


Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro?Non lo sai eh? E allora lascia perdere la matematica. Inventa quello che non c'è.Perché quello che c'è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo. E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono fatte per stare sole. Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua. Guardati intorno! Quel qualcuno non è lontano da te. È l'altra metà del libro. Non perdere tempo a scrivere altre pagine... Cercalo! Il resto lo scriverete insieme. Perché non c'è niente di più riuscito di due storie che s'intrecciano.

_ ma le stelle quante sono?; Giulia Carcasi _